San Sperate (Santu Sparau in sardo) è un comune italiano di 8 294 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Storia
Dai primi insediamenti alla dominazione romana
La storia del centro di San Sperate è antichissima. Il paese, come testimoniano anche i numerosi resti ritrovati, è sempre stato abitato e coltivato: recenti scavi dimostrano che i primi insediamenti umani risalirebbero addirittura al XVIII secolo a.C..
Molti di questi antichi reperti risalgono all'età del Bronzo (XIII secolo a.C.). Appartengono a questo periodo, infatti, numerosi oggetti votivi, utilizzati per la celebrazione d'antichi culti religiosi.
Si è pure a conoscenza dell'esistenza di un nuraghe che fungeva da vedetta e da rifugio fortificato, e della presenza di numerosi pozzi per l'approvvigionamento idrico. Gli abitanti del luogo vivevano prevalentemente d'agricoltura e di caccia, ma anche le attività artigianali come la lavorazione della ceramica e la forgia dei metalli dovevano essere alquanto sviluppate.
Non mancano le testimonianze della dominazione punica, avvenuta nel IV e III secolo a.C. Nel territorio di San Sperate, infatti, sono state scoperte quattro necropoli puniche e l'antico abitato da cui esse dipendevano. Nel 1876, durante uno dei primi scavi che si sono succeduti nel tempo è stata inoltre ritrovata la maschera ghignante, unica nel suo genere per la pregevole fattura con cui è stata realizzata. Degno di nota è anche un antico modellino di nuraghe, oggi custodito al Museo Archeologico di Cagliari.
Tra il III secolo a.C. e il V secolo d.C., il paese subisce la dominazione romana. San Sperate, forse la Civitas Valeria di cui parla Tolomeo, doveva avere un ruolo molto importante, determinato anche dal fatto che in quest'epoca per la regione passava la via che da Karalis (Cagliari) conduceva a Tharros.
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