Capodrise (Caputrìsë in campano) è un comune italiano di 10 129 abitanti della provincia di Caserta in Campania, unito senza soluzione di continuità alla città di Marcianise e parte integrante della conurbazione casertana.
Storia
Già esistente da prima della dominazione romana, Capodrise viene menzionata per la prima volta nel 1113 in una pergamena in cui l'arcivescovo di Capua, in occasione della costituzione della diocesi di Caserta, assegna a quest'ultima anche le parrocchie di Sant'Andrea e San Donato, in località “Capitrisioâ€.
A partire dal 1307 Capodrise viene indicata non più come “locoâ€, cioè come semplice agglomerato di abitazioni, ma come “villaâ€. In tali documenti venivano citati anche cognomi ancora presenti nel comune.
Intorno al 1400 diventa “Università â€, non intesa nell'attuale significato del termine, ma come parte di un territorio in cui l'amministrazione interna viene affidata alla stessa e non dipende più da ufficiali nominati dai regnanti.
Nel 1494 risulta aggregata alla giurisdizione feudale di Acerra e a quella demaniale di Capua, sotto il dominio degli Aragonesi.
Nel 1499 Federico d'Aragona è costretto a vendere, per ragioni economiche, a Ferdinando di Cardenas il contado di Acerra con le pertinenze â€Terre Laberisâ€, fra cui il casale “De Capoderisiiâ€. Con il subentrare della dominazione spagnola anche Capodrise viene impoverita ancora di più e la situazione peggiora da calamità naturali ed epidemie come il terremoto del 1538 e la peste del 1527 e del 1556. In quest'anno, nel solo mese di luglio, a Capodrise muoiono 50 persone fra cui il parroco Don Giacomo De Filippo, sepolto nella piccola chiesa di Sant'Antonio Abate, dove tuttora si trova.
Nel 1738, dopo trent'anni di dominio sul R per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |