Collarmele è un comune italiano di 884 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo. Fa parte del club dei Borghi autentici d'Italia.
Geografia fisica
Il paese è situato alle pendici della catena montuosa del Sirente-Velino a quota 835 metri di altitudine, incastonato tra i monti Rimagi (1 321 m s.l.m.), Coppetella (1 100 m s.l.m.) e Ventrino (1 507 m s.l.m.) nell'area del parco regionale naturale del Sirente-Velino. Segna il confine a nord est tra la Marsica fucense e la Valle del Giovenco con la Valle Subequana, accessibile oltre il vado di Forca Ferrata Caruso e superando il valico di Forca Caruso (a 1100 metri slm). Confina ad ovest con Cerchio, Aielli e Celano, ad est con Pescina, infine a sud con San Benedetto dei Marsi.
Dista circa 120 chilometri da Roma, 70 dall'Aquila e 19 da Avezzano.
Storia
La storia di Collarmele è avvolta da un alone di fantasia e di mistero. II Vescovo, nonché storico, Corsignani insieme ad altri studiosi: il De Salis, Ferdinand Gregorovius e il Marcone riferiscono nei loro scritti di lugubri storie di agguati e di briganti. La storia di Cerfennia (nome originario del paese) è strettamente legata alle vicende della Marsica antica.
I suoi confini, in epoca antica, erano molto vasti: dal passo di Forca Caruso all'antico Monte Imeo, oltre ai confini segnati dall'elevata cresta dei monti Terrata, Argatone e Marsicano. I confini di Cerfennia si spingevano oltre l'angustissima gola di Opi, fino a raggiungere la Serra delle Gravare e la Forca d'Acero, nella contemporanea area del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise).
La leggenda racconta che Marsia, figura della mitologia greca, dio dell'omonimo fiume della Lidia, sia venuto in Italia fino a raggiungere le rive del lago del Fucino dove, considerando i Marsi dei suoi sudditi, fondò i paesi della Marsica. Molti li denominò utilizzando nom per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |