Pietraperzia (Pitra in gallo-italico e Petrapirzia in siciliano) è un comune italiano di 6 919 abitanti della provincia di Enna in Sicilia.
Esistono insediamenti umani da oltre 5.000 anni, documentati da ben 50 siti preistorici sparsi per il suo territorio.
Tra gli insediamenti risalenti ad epoca antichissima riveste particolare importanza quello esistente in località di Cuddaru d' Crastu (Tornabé-Mercato d'Arrigo), una fortezza in parte intagliata nella pietra che ha restituito ceramiche della Cultura di Castelluccio. Secondo recenti studi [1] tale sito corrisponde all'antica città di Krastos dove nacque il fondatore della commedia greca, il filosofo e poeta Epicarmo.
L'antico nome è Petra, popolata dai Sicani che controllavano il fiume Himera inferiore (più il Salso) dalla sua "porta" di ingresso costituita da Sabucina e Capodarso su cui Petra domina come una fortezza.
A Pietraperzia è stata poi trasferita la popolazione di una colonia di Siracusa in Calabria chiamata Caulonia. Petra è citata da Cicerone nelle Verrine. Pietraperzia deve ai Romani il suo nome e ai Normanni, guidati dalla nobile famiglia Barresi, la sua prosperità .
Abbo Barresi, il capostipide della famiglia Barresi, edificò il Castello Normanno di Pietraperzia oggi in rovina.
L'illustre scultore Antonello Gagini per la famiglia Barresi realizzò nel 1523 i sarcofagi marmorei custoditi nella navata sinistra della Chiesa di Santa Maria Maggiore di Pietraperzia e nel 1527 alcuni preziosi manufatti marmorei per il Castello oggi in via di degrado.
SocietÃ
Evoluzione demografica
Abitanti censiti
Persone legate a Pietraperzia
Filippo Paladini, pittore, del quale è presente una pala d'altare Vergine in Gloria tra i santi Pietro, Paolo, Dorotea e Agata, 1604, custo per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |