Meina (Mèina in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 2.517 abitanti della provincia di Novara in Piemonte. È situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore alla foce del torrente Tiasca.
Storia
Situato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, Meina faceva parte sin dal Medioevo della Comunità del Vergante, avendo sottoscritto nel 1389 assieme al comune di Lesa gli Statuti del Vergante, approvati dall'Arcivescovo Antonio da Saluzzo. Il comune seguì quindi le vicende dapprima del Ducato di Milano e dei Borromeo, conti d'Arona, poi del Regno di Sardegna, infine del Regno d'Italia.
Attestata a Meina sin dal Cinquecento è la nobile famiglia aronese dei Luatti, oggi estinta, proprietaria di un antico palazzo in prossimità della Chiesa dell'Annunciazione. Sin dall'Ottocento, Meina divenne luogo di villeggiatura di molte famiglie appartenenti alla nobiltà e alla borghesia lombarda e piemontese, in particolare dei nobili novaresi Caccia-Piatti, Fossati de Regibus e Faraggiana; altre famiglie, il cui nome fu legato al possesso di ville ed edifici storici meinesi sono i Mondadori, i Faraone, i Bonomi, i De Savoiroux, i Bedone, i Minazza, i Bossi, i Galli e i Favini.Nel corso dell'Ottocento Meina divenne un rilevante centro industriale: potendo sfruttare le acque del Tiasca si insediarono tre importanti cartiere, tutte dotate di macchine a vapore continue. A queste si aggiunse prima, nel 1854, una filatura di seta e quindi, per iniziativa dell'imprenditore Emilio Foltzer, una grande fabbrica di oli lubrificanti e grassi per macchine. Nel territorio del comune si insediarono altre fabbriche di più modeste dimensioni e importanza.Tra il 15 e il 23 settembre 1943, il paese di Meina fu teatro della strage di 16 ebrei italiani provenienti dalla Grecia, compiuta dalle SS naziste nell'Hotel per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |