Monticelli Brusati (Muntasel in dialetto bresciano) è un comune italiano di 4.514 abitanti della provincia di Brescia, in Franciacorta, Lombardia.
Il toponimo
Fino al XIII secolo era chiamato Monticellis. Il toponimo è un diminutivo di "monte", che non veniva utilizzato solo per indicare le cime delle montagne, ma anche un rilievo di collina. La specificazione si riferisce ad un antico casato della città di Brescia, l'antica famiglia nobiliare dei Brusati. La figura più nota della famiglia è quella di Tebaldo Brusati, duca di Vallecamonica, guelfo che cacciò gli avversari ghibellini da Brescia e ne fu proclamato Signore. Nell'elenco degli appartenenti a questa antica famiglia, risulta l'attributo "de Monticelli" già nel 1116, accanto al nome di Giovanni Brusati. Egli venedette alla città di Bergamo i castelli di Volpino, Ceratello e Qualino, avuti in feudo, scatenando feroci scontri che coinvolsero le città di Brescia e Bergamo per tutta l'epoca comunale.
Geografia fisica
Il territorio si estende alla destra del torrente Gandovere, nella zona delimitata da Iseo, Polaveno, Passirano, Rodengo, Ome e Provaglio, ed è caratterizzato da una serie di colline moreniche che separano il bacino meridionale del Sebino dalla bassa Valtrompia. La superficie complessiva è di 10,73 km² di cui una parte adibita ad area residenziale e produttiva ed il resto a coperture vegetali. L'altitudine massima sul livello del mare è di 685 metri, la minima di 254: i rilievi più importanti sono quelli del monte della Madonna della Rosa (385 metri) e di San Zenone. La zona è ricca di sorgenti, tra cui quelle di Calchera e Fontana. Inoltre, molto suggestiva, la sorgente di Gaina con le sue cascatelle, i due pozzi di Via Europa che attingono acqua sotterranea e il torrente Valle che parte da Polaveno, attraversa Gaina, costeggia la zona industriale e si getta nel Gandovere.
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