Boscotrecase ([bɔskotre'kase]; Vuoschetreccà se in napoletano) è un comune italiano di 10.292 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania.
Appartenente al Parco nazionale del Vesuvio, gode di una vista sull'intero golfo di Napoli. L'area a monte della zona urbana (lì dove il terreno non è coltivato a vigneti dai quali si produce il celebre Lacryma Christi) è caratterizzata da pini marittimi, fichi d'India, ginestre e numerosi tipi di orchidee e di epiphyllum che crescono tra pietre laviche di colore grigiastro. È famosa per la produzione di vini, di botti e per la lavorazione della pietra lavica.
Storia
Epoca romana
L'intera area boschese in epoca romana prese il nome di Pagus Felix Suburbanus in onore di Lucio Cornelio Silla che si chiamava Felix. Sotto Augusto invece si chiamò Pagus Augustus Felix Suburbanus. La tranquillità e l'amenità della periferia pompeiana fu dunque motivo di costruzione di diverse ville di otium. Importantissima fu la scoperta archeologica nel 1903 della villa di Agrippa Postumo, il quale era figlio di Agrippa e Giulia (figlia dell'imperatore Augusto). Purtroppo però i lavori furono interrotti dall'eruzione del 1906 che riseppellì gran parte della villa. Numerosi furono gli affreschi del terzo stile pompeiano salvati dagli archeologi e oggi conservati al Museo archeologico nazionale di Napoli e al Metropolitan Museum di New York. Nel 1770 e nel '74 la scoperta di alcune monete d'oro e d'argento e alcune statue bronzee, oggi conservate al Real Museo di Portici. Ancora nel 1899 un villa rustica appartenuta ad un certo L. Arelli Successi, alcune tombe e lampade cristiane, resti di un acquedotto nel 1918, e, nel 1928, una cella vinaria il cui dolio reca la scritta Barniu Erotis.
Il Medioevo
A seguito dell'eruzione del '79 d.C. il territorio fu per lungo tempo abbandonato. Un folto bosco dal Vesuvio arrivava fino a per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |