Tammaro, o Tà maro e anche Tambaro (... – Benevento, 490), è stato un vescovo nordafricano, giunto in Campania in seguito alle persecuzioni dei Vandali; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Agiografia
Tradizionalmente si ritiene che Tammaro sia stato un vescovo di una località del Nordafrica, che in seguito alle persecuzioni dei Vandali sarebbe giunto in Campania e qui sarebbe poi stato vescovo di Atella o piuttosto di Benevento verso la seconda metà del V secolo.
Nella Vita sancti Castrensis, redatta tra Sessa e Capua, si narra che Tammaro sarebbe incorso, insieme ad altri dodici vescovi africani, nella persecuzione dei Vandali fra il 439 e il 440. I persecutori concepirono un piano per annullare per sempre la memoria dei vescovi. Dopo averli incatenati li fecero salire a bordo di una vecchia nave sfondata e senza timone, con il desiderio di vederli affogare. La Vita S. Castrensis fornisce i dettagli sull'imbarco e i nomi dei dodici vescovi: a bordo della nave furono fatti salire nell'ordine Rosio, il più anziano, poi il nobile Secondino, quindi Eraclio, Benigno, Prisco, Elpidio, Marco, Augusto, Canione e Vindonio; Castrese fu sistemato a poppa come comandante; a Tammaro fu affidata la prua.
L'imbarcazione però, con la guida di un angelo, lasciate le coste dell'Africa settentrionale, dopo un viaggio tranquillo attraverso il mar Mediterraneo, approdò a Volturnum, da dove i vescovi partirono alla volta di città e luoghi diversi della Campania, con lo scopo di diffondervi la fede di Gesù Cristo.
Gli storici locali, attingendo a fonti purtroppo non citate, ritennero Tammaro vescovo di Cartagine, probabile discepolo del grande Padre della Chiesa, Agostino d'Ippona ed avente un'età di 30 o 40 anni al tempo della presa di Cartagine (439 - 440). Dapprima catturato, imprigionato e torturato, e poi esiliato per via mare dai Vandali di Genserico, avrebbe raggiunto il porto di Castel per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |