Padergnone (Padergnón o Padrignón in dialetto trentino) è stato un comune italiano di 809 abitanti della provincia di Trento.
Dal 1º gennaio 2016 il comune, assieme ai comuni di Terlago e Vezzano, forma il nuovo comune di Vallelaghi.
Storia
Segni di Roma
Il primo atto amministrativo in grado di coinvolgere delle istituzioni della Conca dei Due Laghi sembra essere quello consumato nel secondo secolo d.C. dal toblinese Druìno, il quale, in qualità di amministratore dei campi dei Toblinati, dovette versare duecento sesterzi al collustrione vezzanese per ottenere l'autorizzazione alla costruzione del tempietto dedicato ai fati e alla fate, di cui parla la lapide murata in Castel Toblino.
Con i suoi tre siti funerari d'epoca romana (quello di Sottovi, della Croce e dei Cantoni) e con l'ospitalità data alle famiglie di coloni romani (i Paterni e i Barbati) ai fini della produzione del vino retico, l'area padergnonese, compresa com'era fra il collustrio vezzanese a nord e il complesso abitativo dei Tublinates a sud, diede il suo specifico contributo alla romanizzazione (molto intensa) della Valle dei Laghi e partecipò alla formazione del pagus tardo-imperiale che la interessava. Quest'ultimo si poneva come intermedio fra il territorio del muncipium Tridenti (eretto nel 46 d.C.) e quello del pagus Nomassi (Lomaso) in Giudicarie.
I pagi, naturalmente, erano tenuti (alla lontana) a rispettare le leggi romane, ma a livello locale ubbidivano, coll'andare del tempo, alle disposizioni dei magistri pagorum e dei curatores pagi, che si servivano delle cosiddette leges paganae (antenate dei futuri statuti comunali) ed erano dotati di tutte le competenze riguardanti la gestione del culto e di ciò che allora costituiva i pubblici servizi. Già in età augustea il municipium trentino, con confine al Gaidoss, venne assegnato alla tribù Papiria, ma il territorio fu attribuito alla per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |