Mà scali è un comune italiano di 14.234 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia.
L'attuale centro urbano, sorto negli anni trenta del '900, alcuni anni dopo la distruzione del precedente abitato, a seguito dell'eruzione lavica del 1928, è attraversato dalla Strada Statale 114 in posizione centrale rispetto a Giarre e Fiumefreddo di Sicilia, circa 30 km a nord da Catania.
Storia
Dalle origini al Medioevo
Il toponimo è di origine incerta, ma sembra derivare dal greco bizantino Μασχάλη, che potrebbe significare "ascella" o, più opportunamente (come sostenuto da Antonino Alibrandi), "ramoso", "boscoso" (riferendosi ai fitti boschi che, un tempo, coprivano per intero il versante orientale dell'Etna e, particolarmente, fino agli inizi dell'età moderna, il territorio di Mascali) (v. Bosco d'Aci).
Non si conosce con precisione a quando risalga il primo abitato, certo è che papa Gregorio Magno in una sua epistola al vescovo di Taormina, nell'anno 593, alludendo ad un antico monastero, probabilmente ubicato nei pressi dell'attuale paese di Vena, citò Mascali scrivendo: "...Quod est super Maschalas..." (Che è sopra Mascali).
Assoggettata dagli Arabi in epoca poco posteriore al 900, Mascali fu conquistata da Ruggero I il Normanno nel 1082; così il suo vasto e fertile territorio - delimitato a sud dall'attuale torrente Mangano, a nord dal torrente delle Forche, ad est e ad ovest rispettivamente dal mare e dal vulcano - divenuto feudo nel XII secolo e in un primo tempo assegnato alla diocesi di Troina, passò nel 1124 al potere temporale della diocesi di Catania, a seguito di una donazione del futuro re Ruggero II al vescovo di Catania Maurizio, mentre la giurisdizione ecclesiastica veniva invece riservata all'arcivescovo archimandrita di Messina, mediante una bolla pontificia di pa per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |