Moncucco Torinese (Moncuch in piemontese) è un comune italiano di 883 abitanti della provincia di Asti, in Piemonte, al confine con la città metropolitana di Torino.
È sede di un castello, con corte centrale, affiancato da torri e passaggio di ronda conservato. Inserito fra i Castelli Aperti del Basso Piemonte, ospita il Museo del Gesso. Fu edificato nel XIV secolo, ma ha subito sostanziali modifiche nei secoli successivi.
La chiesa parrocchiale ha una facciata dell'architetto Giuseppe Maria Talucchi (1810) e l'altare maggiore di Filippo Juvarra.
Storia
Zona già abitata dai romani dove probabilmente c'era un tempio dedicato a Giove, mentre l'attuale abitato è di origine medievale nato intorno alla pieve di San Giorgio di Vergnano citata nei documenti del XIII secolo come Montis Jovis o Mons Iovis. Moncucco è citato per la prima volta come Montecuch nel diploma che confermava i possedimenti di Guglielmo V del Monferrato da parte dell'imperatore Federico Barbarossa emanato a Belforte nel 1164. Nel 1258 il signore di Montecucco sottoscrisse una convenzione con il comune di Chieri per una difesa del suo castello da parte del comune chierese. Nel 1290 il castello di Montecucco venne occupato dalle truppe del comune di Chieri a cui rimase per più di un secolo, fino a quando nel 1396 passò sotto il possesso di Teodoro II marchese del Monferato. Nel 1631 con Trattato di Cherasco passò sotto i Savoia come parte della provincia di Asti. Con l'occupazione francese entrò a far parte del dipartimento del Tanaro nel 1799 nella Repubblica Piemontese e poi dal 1801 al 1805 nella Repubblica Subalpina annessa nel 1802 all'Impero Napoleonico. Nel 1799 i moncucchesi avevano chiesto inutilmente di essere annessi al dipartimento dell'Eridano con capoluogo Torino, con la riorganizzazione nel 1805 il comune passò sotto il circondario di Asti del dipartimento di Marengo dove rimase fino alla cadut per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |