Calto (Calto in Veneto) è un comune italiano di 730 abitanti, situato nella parte altopolesana della provincia di Rovigo, in Veneto.
Storia
Ipotesi etimologica
L'ipotesi etimologica più accreditata è quella di accostare il nome "Calto", al termine toponomastico di Κάιτό che in lingua leponzia (lingua parlata da popolazioni transalpine intorno al 400 a:C.), significherebbe "rifugio, presidio, difesa...", l'equivalente del latino "arx", località che ricorda una battaglia, o semplicemente rocca, dal gallico "catus", nome comunissimo nella toponomastica celtica. I primi insediamenti urbani che poi avrebbero dato origine alla località sono riconducibili ai polesini, dossi affioranti dalle grandi paludi che caratterizzavano la zona. In alcuni documenti risalenti all'XI secolo il territorio è citato come Cadalto o Cavalto. Ciò è avvalorato anche dalla voce dialettale calto, la quale nella zona dei Colli Euganei, in provincia di Padova, è sinonimo di ruscello, fosso scavato.
Non ci sono fonti documentali specifiche, ma è sostenibile l'idea che nel territorio di Calto ci siano state infiltrazione longobarde fin dal VII secolo d.C. Il fatto è testimoniato da toponimi come "Malborghetto, Volte, bindoli..." e dall'associazione della località Calto, al termine "arimanna", parola longobarda con cui indicavano sia gli abitanti liberi e dediti alle armi, che limite di confine. I Longobardi, infatti con Astolfo, dopo aver conquistato Padova, Monselice, Brescello e Mantova, nel 751 si impossessarono con altre terre dell'Esarcato anche di territori ferraresi, allora non ancora sui principali nodi viari e fluviali separati dal Po di Venezia (Liber Pontificalis, Codex Carolinus). Quindi già nel 754 Calto era un borgo consolidato con importanza territoriale strategica, citato nell'inventar per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |