Cimone (in greco antico: Κίμων, KÃmon; Atene, 510 a.C. – Larnaca, 450 a.C.) è stato un militare e politico ateniese, rappresentando una figura politica importante negli anni 470 e 460 a.C..
Ebbe un ruolo chiave nella creazione del grande impero marittimo ateniese in seguito al fallimento dell'invasione persiana della Grecia da parte di Serse nel 480-479 a.C. Cimone divenne un riconosciuto eroe militare e fu elevato al rango di ammiraglio dopo aver combattuto la Battaglia di Salamina.
Una delle sue più grandi imprese fu la distruzione di una flotta persiana e dell'esercito alla Battaglia del fiume Eurimedonte nel 466 a.C. Nel 462 a.C. condusse una fallita spedizione per supportare gli Spartani durante una rivolta degli Iloti. Come risultato, fu licenziato e ostracizzato da Atene nel 461 a.C.; nonostante ciò, fu richiamato dal suo esilio prima della fine dell'ostracismo di dieci anni per concludere un trattato di pace di cinque anni tra Sparta e Atene nel 451 a.C.. A causa del suo coinvolgimento in leggi a favore di Sparta, fu spesso definito un laconista. Cimone guidò inoltre il partito aristocratico ateniese contro Pericle e si oppose alla rivoluzione democratica di Efialte, cercando di mantenere il controllo del partito conservatore sulle istituzioni ateniesi.
Biografia
Giovinezza
Nacque intorno all'anno 510 nel Chersoneso Tracico, possedimento di suo padre Milziade, vincitore dei Persiani nella battaglia di Maratona nell'anno 490 a.C., e di sua madre Egesipile, figlia di Oloro, re dei Traci, e parente dello storico Tucidide. Era membro della famiglia dei Filaidi, dal demo di Laciade (Lakiadai).
Quando Cimone era ancora giovane, suo padre subì una multa di 50 talenti a causa di un'accusa di tradimento dallo Stato ateniese. Poiché Milziade non poteva permettersi di pagare questa cifra, fu messo in ca per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |