Montaldo Bormida (Montad Bormia in piemontese) è un comune italiano di 697 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato nell'Alto Monferrato, sui contrafforti collinari tra le valli della Bormida e dell'Orba.
Storia
Con l'espressione "Ambo Carpineta", nel 1164, in un diploma della cancelleria imperiale, venivano indicati sia il sito dell'attuale Carpeneto, sia quello di Montaldo, al momento borgo poco conosciuto, tanto da non possedere ancora un nome autonomo.
Tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, il marchese Bonifacio di Monferrato chiedeva ad Alessandria la restituzione di Sezzadio, di San Salvatore e di "Utriusque Carpineti".
Il 21 agosto del 1203 Bonifacio firmava un patto con gli alessandrini, ai quali accordava varie concessioni, tra le quali la metà della località "Utriusque Carpineti". La cerimonia avvenne il 17 settembre sia a Carpeneto che a Montaldo (detto Carpeneto inferiore). Il paese viene citato espressamente soltanto a partire dal XIV secolo, sotto l'occupazione del marchese Tommaso Malaspina. Successivamente Montaldo torna sotto la giurisdizione di Alessandria; nel 1488 il feudo passa alla famiglia Della Valle, rimanendo suo possedimento fino al 1605, quando viene ceduto a Sebastiano Ferrari, conte di Orsara.
Nella seconda metà del '600 il borgo viene venduto alla famiglia Spinola di Genova per passare nelle mani dei Pallavicini nel 1759. In seguito il paese di Montaldo ritornò sotto la giurisdizione di Alessandria. Con il decreto del Re d'Italia Vittorio Emanuele II, il primo febbraio del 1863, il Comune di Montaldo fu autorizzato ad assumere la denominazione di Montaldo Bormida.
Montaldo era difeso da un castello, circondato da mura e fossato; l'accesso era ad est, tramite un ponte levatoio; verso ovest, invece, era difeso da un pendio scosceso. L'edificio fu probabilmente distrutto nel XVI secolo e parte dei suoi per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |