Savelli (IPA: [saˈvɛlli]) è un comune italiano di 1.321 abitanti della provincia di Crotone, in Calabria.
Storia
Il paese venne fondato da un gruppo di profughi, vittime del terremoto del 27 marzo 1638 (con epicentro Belsito) che ricevettero in locazione dalla principessa Carlotta Savelli della famiglia nobile romana dei Savelli, la località Scalzaporri. I terremotati della domenica delle Palme provenivano soprattutto dal paese di Scigliano e dalla sua frazione Carpanzano. I nuovi arrivati si unirono ai pastori del principe di Cerenzia fondando una comunità che venne chiamata Savelli, in onore della benefattrice. Le famiglie dei profughi furono identificate con i cognomi Arcuri, Astorino, Caligiuri, Cristiano, Fabiano, (Di) Fazio, Gentile, Grande, Greco, Gualtieri, Mancuso, Mascaro, Manfredi, Mauro, Pontieri, Rocca, Sacco, Scalise, Scarpino, Tallarico, Torcasso. I residenti (chiamati Marzi) riportavano i cognomi di Ananina, Capalbo, Chiarello, Drogo, Giodano, Lucente, Marasco, Molinaro, Pugliese, Rotundo, Spina, Vecchio. Successivamente i due gruppi si fusero con i matrimoni. I primi coloni, vista la ricchezza di sorgenti d'acqua, terrazzarono con muretti a secco tutti i terreni vicini alle sorgenti e vi impiantoro frutteti, oliveti, vigne, orti. Seminarono i terreni più pianeggianti. Vicino al fiume Lese impiantarono i primi mulini e le filande. In collina costruirono palmenti e frantoi, forni e fornaci. Moltissimi vivevano nei pagliai di canne e legna, altri costruirono le prime casette (di 30/40 mq.) munite di caminetto, che servivano da cucina e camera da letto per tutti i componenti del nucleo familiare. Allevarono numerosi ovini e caprini, per i latte e i formaggi. Per la carne utilizzarono i suini. Successivamente furono raggiunti da artigiani: muratori, cestai, barilari, calderai, conciatori, fabbri, falegnani, sarti. In maggioranza erano per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |