Pietranico è un comune italiano di 502 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo.
Storia
"Grangia" (magazzino-abitazione medievale di montagna) della insigne Abbazia di San Clemente a Casauria, fu trasformato in un vero e proprio Castello nel 985 dall'Abate Casauriense Adamo, che vi fece confluire gli abitanti degli antichi insediamenti limitrofi di Peteliano, Montefalcone, Vallelupa e Opacolo.
Fatto storico ricordato dalla fonti e da una tradizione orale, ancora viva; in ricordo del nome del suo fondatore, una strada cittadina adiacente la Piazza del Colle è nota come Via Abate Adamo.
Un sito così arroccato e poco accessibile apparve un posto ideale ai Monaci benedettini per edificarvi un castello entro il quale potersi rifugiare in tutta sicurezza in occasione dei sanguinosi saccheggi operati dai Saraceni e dai Normanni provenienti dalla vicina costa pugliese.
Questo clima di estrema insicurezza, congiuntamente al desiderio di emancipazione, spinsero masse di coloni abbrutiti da una feudalità sorda ed inutile ad aggregarsi in questo territorio. Dal canto loro, i Monaci offrirono, assieme alla sicurezza, condizioni di vita più umane, nuovi metodi di coltivazione, tecniche di allevamento, sistemi di costruzioni, non tralasciando le pratiche religiose.
L'antico castello sorgeva sulla "Pietra di Castello", "un immenso masso di 2000 m3". Da qui, dunque, il toponimo Petra Iniqua, che secondo un'attendibile etimologia significa "pietra posta su di un colle". Questa era la lezione che assegnava al nome un filosofo illustre, Don Domenico Tinozzi che aveva condotto erudite ricerche sui "tre paesi della Penne vera: Pietranico, Cugnoli e Corvara". Il castello fu demolito durante il ventennio fascista per favorire la costruzione di nuove case, le case antiche mostrano sugli archi delle porte lo stemma delle famiglie e casate di chi vi dimorava.
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