Una montagna è un rilievo della superficie terrestre che si estende sopra il terreno circostante in un'area limitata. Secondo le convenzioni europee la sua altezza deve essere di almeno 600 metri sul livello del mare (s.l.m.) ed il suo aspetto deve essere almeno parzialmente impervio. Analogamente si parla di montagna anche riferendosi ai rilievi che si incontrano sugli altri pianeti o sui loro satelliti.
È formata da un agglomerato di terra e roccia che si alza dalla superficie della Terra, raggiungendo a volte anche quote altimetriche molto elevate, e con caratteristiche geomorfologiche diverse per ciascuna montagna.
Definizione e terminologia
A seconda delle varie necessità , ci sono tre definizioni di montagna: convenzionale, tradizionale e statistica.
Per ciò che riguarda la definizione convenzionale si ricorda che i requisiti indicati da essa (altezza di almeno 600 metri ed aspetto almeno in parte impervio) devono essere soddisfatti contemporaneamente. Infatti un'area della superficie terrestre posta al di sopra dei 600 m s.l.m., ma priva di asperità del terreno, viene definita altopiano e un rilievo che non raggiunge i 600 metri di altezza può essere definito collina.
Passiamo ora a considerare la definizione tradizionale. Nonostante le convenzioni, dobbiamo tener presente che, fin dalle epoche più antiche, la parola monte evoca nella mente dell'uomo un insieme di idee che prescinde dalla possibilità pratica di misurare l'altezza dei rilievi. Dunque quando l'uomo ha dato nome alle alture che lo circondavano, ha usato la parola monte in base alle idee che esse gli evocavano, come ad esempio la difficoltà di raggiungere la cima, la vicinanza al cielo, l'inaccessibilità di alcuni versanti.
Nella toponomastica italiana quindi sono detti "monti" alcuni rilievi aspri e dal carattere impervio, anche se non raggiungono l'altezza di 600 metri; sono inoltre chiamati "colli" per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |