Acquedolci (Acquaruci in siciliano, Euadauza in gallo-italico) è un comune italiano di 5 675 abitanti della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Fu fondato durante il primo governo Facta con la legge n. 1045 del 9 luglio 1922 in seguito alla frana che distrusse l'abitato di San Fratello l'8 gennaio 1922. Rimase frazione di San Fratello fino al 28 novembre 1969, quando divenne comune autonomo con la legge regionale n. 42.
Geografia fisica
Acquedolci si affaccia sulla costa tirrenica settentrionale siciliana, di fronte alle Isole Eolie, e si sviluppa alle falde del maestoso monte San Fratello, popolarmente chiamato dagli abitanti del posto "'u Munti" (la Montagna). Il Monte è un massiccio calcareo (816 m) che ospita la suggestiva Grotta di San Teodoro, sito archeologico che conserva una documentazione molto ricca e importante della storia faunistica e antropologica della Sicilia.
Il territorio comunale è delimitato dal torrente Furiano ad ovest e dal torrente Inganno ad est. I monti che appartengono al comune sono parte dei Nebrodi. È distante 92 km da Messina e 125 km da Palermo.
Le contrade sono: Furiano, Badetta, Piano telegrafo, Piano Cottone, Canneto Abbate, S. Pietro, Pilato, Catritti, Nicetta, Vetrana, Marchiseo, Scorcianebbia, Castellaro, Cartolari, Barranca, Cruzzuluddu, Buonriposo, Tressanti, Buffone, Pianelle, Favara, Oliveto, S. Anna, Inganno, Sugherita, Tedesca.
Il territorio di Acquedolci è caratterizzato da colture agrarie di vigneti, oliveti e agrumeti e diversi frutteti.
Storia
La storia di Acquedolci è legata alle vicende storiche dell'antica cittadina collinare di San Fratello, posta a 675 m s.l.m. e fondata durante la conquista normanna della Sicilia da una colonia di Lombardi.
La storia della moderna Acquedolci iniziò la notte dell'8 gennaio 1922 per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |