Castelnuovo Scrivia (Castarnöv in dialetto tortonese) è un comune italiano della Provincia di Alessandria, in Piemonte di 5.227 abitanti, situato nel Tortonese, sulla destra del torrente Scrivia, al confine con la Lombardia.
Storia
Fortificato per ordine di Teodorico, re degli Ostrogoti, intorno al 500, fu ampliato dal re longobardo Liutprando, nel 722. Alleato di Federico Barbarossa, partecipò alla distruzione di Tortona nel 1155, ottenendo in cambio privilegi, tra i quali il diritto di esporre la bandiera comunale, ai tempi giallo-oro e bianco-argento.
In costante guerra con Tortona, fu per breve tempo libero comune, finché nel 1300 circa Castelnuovo Scrivia fu assoggettata alla compagine politica che i Visconti, già signori di Milano, stavano costituendo. Da allora le sorti del borgo furono legate alla città meneghina. Tra i signori che la tennero in feudo si ricordano: Bandello, Torriani, Visconti, Carmagnola e Sforza. In particolare fra i feudatari va ricordato Borso d'Este, che concesse il beneficio della esenzione dal servizio militare, testimoniata dalla bandiera sulla torre.
Nel 1570, mutata la denominazione da Castelnuovo di Tortona in Castelnuovo Scrivia, divenne feudo dei marchesi Marini, e dopo l'estinzione di questa famiglia, dal 1778, dei Centurione.
Nel 1800, tagliato fuori dalle strade ferrate, nonostante il proliferare di filande e fornaci, Castelnuovo declinò, anche a causa della forte emigrazione verso il Sudamerica. Pagato un forte tributo di vittime alla Grande Guerra (102 caduti) e alla seconda guerra mondiale (59), sede del comando di una brigata partigiana particolarmente attiva durante la Resistenza, nel dopoguerra il paese ha ripreso vigore puntando su nuove industrie, sull'agricoltura, sul commercio e si è rivitalizzato con una forte ondata immigratoria di 300 veneti fra il 1951 e il 1970, 1500 meridionali (sopratt per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |