Calestano (Calistan in dialetto parmigiano) è un comune italiano di 2.127 abitanti della provincia di Parma, a circa 30 km dal capoluogo di provincia Parma.
Storia
Calestano è un borgo di origine medievale situato sulle pendici dei monti sulla destra orografica del torrente Baganza, nell'omonima valle, parallela a quella del Parma. I recenti interventi di mantenimento e valorizzazione dei diversi edifici antichi che ancora compongono il vecchio nucleo ne portano in luce le antiche origini. Vecchi portali, finestre tamponate, cornici e architravi rimandano a costruzioni databili dal Quattrocento all'Ottocento.
In età medievale la zona era compresa nei feudi della famiglia Fieschi, originaria della Liguria e che aveva dato nel Duecento un vescovo a Parma. Tali feudatari promossero gli statuti, una raccolta di norme che disciplinava i vari settori di attività della società rurale dell'epoca, similmente a quanto accadeva, nel tardo medioevo, anche in altre località dalle caratteristiche analoghe (per esempio gli statuti approvati dai Rossi, conti di Corniglio. Nella prima metà del Seicento i possessi passarono alla famiglia Tarasconi. Il feudo come tale venne soppresso con le riforme napoleoniche che eliminarono tale istituzione.
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, trovarono rifugio a Calestano i tre componenti della famiglia ebrea dei Mattei, profughi da Fiume. A nasconderli, con la connivenza del maresciallo dei carabinieri Giacomo Avenia e del podestà Ugo Gennari, fu la famiglia di Ostilio e Amelia Barbieri, con i figli Giulia, Elena e Alberto. Anche quando Ostilio Barbieri fu deportato in Germania, la famiglia continuò ad assistere i Mattei, i quali si trasferirono quindi in montagna nella vicina frazione di Canesano sotto la protezione di don Ernesto Ollari, dove rimas per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |