Dovà dola (Dvêdla in romagnolo) è un comune italiano di 1 595 abitanti della provincia di Forlì-Cesena in Emilia-Romagna. Il centro abitato è situato a circa venti chilometri dal capoluogo Forlì, nella valle del fiume Montone.
Storia
Probabilmente il paese trae origine dall'esistenza di due guadi a poca distanza l'uno dall'altro del fiume Montone. L'abitato sorse su una rupe che sovrasta il fiume.
Nella valle dove sorge Dovadola si riscontra la presenza umana sin dalla preistoria. L'esistenza di un centro abitato in epoca romana è testimoniata dall'archeologia (ritrovamenti di tombe romane e di monete battute).
Furono i Longobardi, tra VII e VIII secolo, a ripopolare il paese dopo la terribile Guerra gotica. Tra VIII e IX secolo l'arcivescovo di Ravenna, che dominava tutta l'area dalla Toscana al Po, fece costruire la prima rocca sullo spuntone roccioso che domina il paese.
Nel XIII secolo diventa conte di Dovadola nientemeno che Marcovaldo (Markward) dei conti Guidi, figlio di Guido Guerra III, capostipite della famiglia per nomina dell'imperatore Enrico IV. Per ordine di Marcovaldo il castello fu ampliato: nuova cinta muraria, bastioni e palazzo signorile.
Nel 1405 i Guidi cedettero il feudo di Dovadola alla Repubblica di Firenze, che allargò nel tempo i propri domini in Romagna (Romagna toscana). Dovadola seguì le vicende di Firenze fino all'annessione al Regno di Sardegna (marzo 1860).
Con la fondazione del Regno d'Italia fu assegnata alla Provincia di Firenze.Solamente nel 1923 Dovadola, insieme alla maggior parte dei comuni della Romagna toscana, venne accorpata alla Provincia di Forlì.
Monumenti e luoghi d'interesse
Chiesa di Sant'Andrea
Sorge su un'altura oltre il fiume Montone. Fondata dai monaci cluniacensi prima dell'anno Mille, la prima menzione risale all'ann per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |