Paulilà tino (Paùlle in sardo) è un comune italiano di 2 229 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna.
Il paese occupa la parte più meridionale nell'abbassarsi del vasto altipiano basaltico di Abbasanta delimitato a nord da Campidano e a ovest dal Montiferru. Paulilatino conserva ancora in parte la tipologia caratteristica dei paesi del centro Sardegna, con le casette basse realizzate tutte in nero basalto. Famoso per i numerosi siti archeologici risalenti all'età nuragica e prenuragica disseminati nel suo territorio e in particolare per il sito di Santa Cristina, presso la strada statale 131, in cui si trova un pozzo sacro (IX-VIII secolo a.C.) di grande valore archeologico.
Storia
Il territorio di Paulilatino fu abitato sin dal periodo prenuragico, e continuò ad essere frequentato soprattutto nell'età nuragica e anche nel periodo punico e romano, ma è dell'età nuragica che rimangono importanti testimonianze nel territorio di Paulilatino, infatti vi sono sparsi più di cento nuraghi, oltre all'importante sito di Santa Cristina, che testimoniano l'importanza e la frequentazione del territorio di Paulilatino anche nell'antichità . Durante il periodo romano fu costruito il centro abitato di Paulis Lactea, da cui deriva l'attuale paese.
Nel medioevo Paulilatino venne a far parte del Giudicato d'Arborea e faceva parte della curatoria del Guilcier. Dopo la caduta del giudicato sardo gli abitanti mantennero un atteggiamento ostile verso gli invasori Aragonesi, e si ribellarono quando vollero imporre come signori feudali i De Ligia. Il villaggio nel 1417 fu incluso nel grande feudo concesso a Giovanni Corbera che nel 1426 venne ceduto al marchese di Oristano. Dopo che il marchesato fu confiscato a Leonardo Alagon, il paese entrò a far parte della contrada dell'Ocier Reale, e gli abitanti chiesero e ot per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |