Cervaro è un comune italiano di 8 104 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.
Geografia fisica
Territorio
Il centro storico di Cervaro è collocato in panoramica sulla piana cassinate. Da qui si diparte la strada provinciale Cervaro-Viticuso per raggiungere il Parco Nazionale d'Abruzzo.
Il territorio comunale è ricco di vegetazione e include vette superiori ai 1000 m che spesso portano neve anche al paese. Il colle Aquilone, 1.268 m, domina Cervaro: si dice che quando è circondato da nebbia sta per arrivare la pioggia, in dialetto Négghia agl'Aquilone, acqua aglj c_pone.
Clima
Classificazione climatica: zona D, 1527 GR/G
Storia
Origini leggendarie
Una leggenda vuole che Enea, approdato presso Gaeta, si sia diretto verso l'interno fondando varie città , tra le quali spiccava Cervaro.
Ci sono giunte due tradizioni popolari che spiegano l'origine del toponimo: la prima racconta del giovane patrizio Tertullo che nel VI secolo, cercando di difendere la città , fu ucciso dai Goti; il giovane fu sepolto presso un altare per sacrifici posto in una zona aspra, chiamato l'Acerba ara, espressione trasformatasi poi in Cervaro. La seconda racconta di un cervo bianco che usava pascolare sul monte Pesculum, dove nacque l'acropoli e poi il castello; il cervo è effigiato sullo stemma comunale.
Vicende storiche
Nell'alto medioevo, l'abate di Montecassino Petronace fece erigere un castello detto Castrum Cerbari.
Nel 757 vi si ritirò come monaco benedettino il re longobardo Rachis, che vi fondò una piccola comunità monastica ispirata al culto mariano e alla coltivazione dell'ulivo.
Fu centro artigianale, rinomato in particolare per l'oreficeria.
Alla fine dell'Ottocento nel territorio si sviluppò il fenomeno del per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |