Casola Valsenio (Chèsla in romagnolo) è un comune italiano di 2.636 abitanti della provincia di Ravenna in Emilia-Romagna.
Storia
Dalla fondazione al XVIII secolo
La data più antica relativa alla fondazione di Casola Valsenio è il giugno 1216, quando i faentini distrussero i castra di Casola e Montefortino, costringendo gli abitanti a trasferirsi più a valle e a fondare un nuovo centro abitato. Casola vecchia sorgeva nella collina soprastante l'attuale centro abitato. L'alta valle del Senio risulta invece abitata sin da epoche molto precedenti: sono stati rinvenuti resti archeologici che testimoniano la presenza di insediamenti etruschi, gallici e romani.
Nell'anno Mille, a tre km a nord dell'attuale insediamento di Casola, viene fondata l'abbazia benedettina di Valsenio, dalla quale partì una vasta opera di bonifica agraria con l'estensione dei terreni coltivati e l'introduzione della coltivazione del castagno. Originaria dell'alta valle del Senio è la famiglia Pagani, dalla quale discende quel Maghinardo Pagani (ante 1243-1302), citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia come "il lioncel dal nido bianco, che muta parte da la state al verno". Maghinardo ebbe un ruolo importante nelle vicende politiche e militari della Romagna del XIII secolo.
Nel 1424 Casola giurò fedeltà al Duca di Milano Filippo Maria Visconti, per passare nuovamente ai Manfredi di Faenza, quindi a Girolamo Riario e Caterina Sforza, signori di Imola e Forlì e, infine, al duca "Valentino" Cesare Borgia. Nel XV secolo si affermò il ruolo dei Ceroni, tanto che si diffuse presso i paesi vicini il soprannome di "Ceronesi" per gli abitanti di Casola. Nel 1523 accadde un episodio di cui si conserva tuttora il ricordo. Il 27 ottobre truppe imolesi, comandate da Guido Vaini e dal capitano di ventura Ramazzotto Ramazzotti, attaccarono Casola, distruggendo 80 case. I Ceron per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |