Bagnacavallo (Bà gnacaval in romagnolo) è un comune italiano di 16.758 abitanti della provincia di Ravenna, in Romagna, situato a circa 23 chilometri a ovest dal capoluogo, 17 km da Faenza, 30 km da Forlì, 55 km da Bologna e circa 30 km dal Mare Adriatico.
Geografia fisica
Clima
Storia
Alto Medioevo
Nell'Alto Medioevo, Bagnacavallo era detta castrum Tiberiacum (Anastasio Bibliotecario, anno 756). Il castrum aveva una funzione strategica: faceva parte della linea difensiva realizzata dai bizantini a difesa del confine con il territorio dei Longobardi. Insieme a Bagnacavallo, anche i vicini centri altomedievali di San Potito, San Biagio e Villa Cornete, hanno la stessa origine.
Il territorio circostante era in larga parte occupato da aree incolte, boschive e paludose (Lugo non esisteva): i pochi documenti scritti del tempo citano infatti una magnum forestum. Nel VII secolo sorse la Pieve di San Pietro in Sylvis: il nome conferma che l'edificio fu costruito al limitare di una selva. Nel 744 il re longobardo Liutprando donò al vescovo di Faenza duecento ettari nella magnum forestum. Bagnacavallo, che ancora oggi si trova nella Diocesi faentina, sorgeva al centro di quest'area.
Origine del nome attuale
Il termine Balneocaballum, citato nel X secolo, indicava il paleo-alveo del Senio nel tratto che corrisponde all'odierna Via Albergone. In sostanza, il toponimo ricorda la presenza di un guado del fiume Senio in prossimità del primo agglomerato urbano, per attraversare il quale era necessario bagnare le cavalcature. Dopo il Mille comparve il toponimo definitivo castrum Bagnacaballi. Una decina di km a nord della città iniziava la Valle Padusa. Vi era un porto palustre che gli abitanti utilizzavano come luogo di scambio delle merci con Ferrara e Ravenna. Le merci esportate erano cereali, biade, canne pal per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |