Lagosanto (Là gh in dialetto laghese) è un comune italiano di 4.883 abitanti della provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna. Fa parte dell'Unione Delta del Po.
Storia
La storia di Lagosanto si perde nei tempi, ad ogni modo il comune nacque nel 1013, dalla concessione di un territorio alla comunità laghese da parte dell'allora potente Abbazia di Pomposa, nel 2013 infatti il comune ha compiuto i suoi mille anni.
Sino agli anni venti del Novecento, anni in cui il regime fascista fece le bonifiche nel basso ferrarese, Lagosanto era circondato per tre quarti dalle valli (Valle Pega, Ponti e Trebba), valli legate indissolubilmente alla vita ed alla storia di Lagosanto: lo dimostra il monumento al fiocinino in piazza I Maggio, simbolo dell'importante tradizione laghese legata alla pesca, anche di frodo nelle valli di Comacchio. Dagli anni trenta in poi Lagosanto si è trasformato in un paese a vocazione agricola, come da prevalenza nel basso ferrarese, vocazione palesata nella locale sagra della fragola. Un tempo parte delle valli tra Lagosanto e Comacchio erano laghesi, ma il cosiddetto rogito Giletti stipulato tra delegazione francese napoleonica e Comacchio vendette tutte le valli al comune di Comacchio, che di conseguenza ne divenne l'unico legittimo proprietario. Dopo la caduta di Napoleone I, nel 1814, la comunità laghese ha intentato una causa nei confronti di Comacchio, da loro accusata di appropriazione indebita e di essere stata trattata con favoritismi da parte dei francesi assetati di denaro. Suddetta causa durò per più di 100 anni e si concluse nel 1927 con un lodo arbitrario nel quale venne data ragione a Comacchio e Lagosanto venne relegata negli angusti confini in cui ancora oggi si ritrova. Questo ha determinato la famosa rivalità che c'è tuttora tra i due paesi.
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