Cetraro (U Citrà ru in calabrese) è un comune italiano di 10.066 abitanti della provincia di Cosenza in Calabria.
Origini del nome
Diverse sono le teorie sull'etimologia. Il nome Cetraro è dovuto all'abbondante produzione di cedri o di limoni (in latino citrus e in greco kitron, κίτÏον) che sono nelle campagne circostanti. Esistono altre etimologie più fantasiose: alcuni ritengono che l'origine del nome vada ricollegato al fiume Aron (in greco antico ἌÏων – in verità un torrente oggi dalla scarsa portata di acqua) che attraversa il suo territorio, cosicché Citra Aron sarebbe il paese "al di qua dell'Aron". Secondo altri il nome avrebbe origini ebraiche: gli Ebrei che navigavano verso Santa Maria del Cedro per acquistare i cedri utilizzati per una celebrazione, giungendo nei pressi del promontorio cetrarese erano soliti indicarlo in greco come "Kata-rion" – ossia la meta del loro viaggio si trovava proprio oltre il promontorio.
Storia
Di origini antichissime, Cetraro probabilmente fu la prima città marittima bruzia. Il centro storico è ricco di viuzze, archi e suggestivi scorci. L'accesso alla città avviene attraverso le tre porte: di Mare, di Basso e di Sopra, che testimoniano il tempo in cui Cetraro era una cittadina fortificata. Alcuni dei principali monumenti si trovano in caratteristiche piazzette dai suggestivi nomi: "a giorgia", un tempo sede del mercato, "miezzu a curta" posta al centro del borgo vecchio.
La città fu donata dalla duchessa Sichelgaita, seconda moglie di Roberto il Guiscardo, all'abate Desiderio IV Epifanio di Montecassino, per ringraziarlo dei buoni uffici prestati da quest'ultimo a Melfi allorché i Normanni si riconciliarono con il papa Leone IX. Dal 1086 al 1810 Cetraro fu retta dai Benedettini di Montecassino.
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