Bari Sardo (Barì in sardo) è un comune italiano di 3 977 abitanti della provincia di Nuoro che si trova a 51 metri sul livello del mare.
Origini del nome
Barì è un toponimo di probabile origine protosarda confrontabile con diversi altri toponomi della Sardegna quali: Barái (Siligo), BaraÃma (Cabras) ecc.
Il nome attuale risale al 1862, quando Vittorio Emanuele II, con regio decreto numero 825, affianca "Sardo" a "Bari" per evitare confusioni col capoluogo pugliese.
Storia
L'uomo è presente nel territorio di Bari Sardo fin dal periodo prenuragico (neolitico), epoca in cui furono innalzati i menhir e scavate le prime domus de janas.
In periodo nuragico, durante l'età del bronzo, vennero edificati 14 nuraghi e alcune tombe dei giganti. Nel periodo romano esisteva in questo territorio un presidio detto Custodia Rubriensis, dal nome della popolazione protosarda dei Rubrensi che dimorava in queste terre.
L'origine del borgo risale all'alto medioevo quando, per sfuggire alle incursioni di Vandali e Saraceni, le popolazioni si rifugiarono nell'interno, a circa 4Â km dalla costa.
Nel medioevo la villa di Barì appartenne al giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria dell'Ogliastra fino al 1258, quando venne annessa prima dal giudicato di Gallura e poi dalla Repubblica di Pisa. Fece poi parte dal 1324 del Regno di Sardegna sotto gli aragonesi, che incorporarono il paese nella contea di Quirra, feudo dei Carroz. Dal 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles e poi degli Osorio, ai quali fu riscattato nel 1839.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il territorio di Bari Sardo si estende tra spiagge e colline, dove si trovano importanti monumenti storici, come i nuraghi di Ibba manna, Ibbixxedda, Niedda Puliga, Moru, Mindeddu e Sellersu, le tombe dei giganti Canali, Uli e Pitzu Teccu, e un per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |