Portoscuso (Portescùsi in sardo) è un comune italiano di 5 139 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Storia
Preistoria e storia antica
La presenza dell'uomo nel territorio di Portoscuso risale forse al neolitico con i ripari sotto roccia in località Crobettana. All'età del rame appartengono invece le grotte sepolcrali, scoperte nella medesima località , e i circoli megalitici in località Piccinu Mortu e Su Medadeddu.
Dell'età del bronzo si conoscono i siti, di cultura di Bonnanaro, di Su Stangioni e Punta Niedda e alcuni nuraghi a corridoio e monotorre e villaggi di capanne mentre poco oltre il confine comunale con Gonnesa si trova l'importante complesso nuragico di Seruci. La zona fu poi frequentata dai fenici, seguiti dai punici e dai romani del cui passaggio rimangono alcune testimonianze, in particolare per quanto riguarda l'aspetto funebre, con le necropoli in zona San Giorgio e Piccinu Mortu.
Storia medievale
In epoca medievale il territorio fece parte del giudicato di Cagliari, inserito nella curatoria di Sulcis. Dopo la scomparsa di quest'ultimo nel 1258 divenne parte dei domini dei della Gherardesca, conti di Donoratico. Esisteva all'epoca un abitato, poi scomparso, denominato Canyelles (toponimo che fa riferimento alla presenza di canneti), di cui rimangono i ruderi di una chiesa intitolata a San Giorgio.
Nell'ottobre del 1323 nelle acque di Canyelles (Portovesme) si svolse un evento bellico di un certo rilievo tra gli aragonesi, che stavano assediando Villa di Chiesa, e la flotta pisana, capitanata dal viceammiraglio Francesco Zaccio, composta da 33 galee.
Storia moderna e contemporanea
L'odierno abitato di Portoscuso nasce nel XVI secolo, in periodo spagnolo, come insediamento di tonnarotti e pescatori sardi, ma anche siciliani e ponzesi, e corallai marsigliesi e maiorchini. Portos per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |