Zibello (Zibèl in dialetto parmigiano) è una frazione del comune sparso di Polesine Zibello, nella provincia di Parma in Emilia-Romagna.
Fino a tutto il 2015 costituì comune autonomo, comprendente anche la frazione di Pieveottoville e parte di quella di Ardola. Dal 1º gennaio 2016 si è fuso con Polesine Parmense per formare il nuovo comune di Polesine Zibello. La frazione di Zibello è stata scelta come sede municipale.
Il borgo è rinomato per la produzione del noto "Culatello di Zibello".
Storia
Reperti archeologici e dati d'altra natura testimoniano l'esistenza, nel territorio di Zibello, di insediamenti d'epoca preromana e romana (ad esempio, tracce della centuriazione).
Sembra che il toponimo derivi da "zobello", "argine di passaggio", a sua volta derivato dal latino "iugum" (giogo, passaggio). Il nome potrebbe anche derivare da Gibello in quanto il paese sorge su una zona leggermente sopraelevata (Gibbo) rispetto ai terreni limitrofi.
La vera e propria sua storia ha però inizio nel Medioevo, per tutta la durata del quale esso rimase legato a Cremona. Dal IX secolo almeno fino a tutto il XIV fu Pieve il centro della circoscrizione amministrativa e religiosa abbracciante, oltre l'attuale Comune di Zibello, anche i territori di Ragazzola e S. Croce.
Pieve fu infeudata, tra X e XI secolo, dal Vescovo di Cremona, alla famiglia di origine bergamasca dei da Bariano e successivamente a quella dei da Sommo, che vi dominarono poi a lungo.
Essa raggiunse il massimo della sua autonomia e della sua potenza nella prima metà del secolo XIV, quando Gregorio Sommi, suo signore, mostrò di poter trattare da pari a pari col Comune di Cremona, che, nel 1330, gli riconobbe il diritto di controllo della sponda destra del Po dal Taro all'Arda.
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