Marcedusa (Marçëdhuza in arbëreshe) è un comune italiano di 448 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria.
Il centro abitato sorge in cima a un promontorio collinare a 314 metri sopra il livello del mare e ha un territorio comunale di 15,3 chilometri quadrati. Vi si parla ancora la lingua arbëreshe.
Storia
Marcedusa, pur non potendosi fregiare di fatti riferiti che la rendono parte importante nella storia, ha fornito ritrovamenti archeologici che fanno inequivocabilmente risalire le sue origini all'età magno-greca. Si tratta di reperti (monete, anfore, statuette votive, armi ecc) risalenti all'età bruzia ed imperiale. Tutto ciò conduce in modo preciso all'esistenza di uno spazio territoriale socialmente organizzato e commercialmente attivo sin dall'VIII secolo a.C. Tanto che fino a pochi anni fa il luogo veniva rapportato all'antica città greca di Petelia, attualmente riconosciuta nella moderna Strongoli.
I primi documenti che parlano di Marcedusa risalgono all'età sveva; nel maggio del 1225 che Federico II di Svevia confermava all'abbazia di Sant'Angelo de Frigillo la libertà di poter usufruire del sale affiorante nella bassa dal torrente Salinello e del fiume Neto ut libere sumant sale de salenis nostris Neti et Merchedusi absque alicuius contradicione (A. Pratesi, Carte latine cit., p. 339).
L'attuale Marcedusa sia nell'identità socio-culturale che nell'assetto urbano si origina agli inizi del XIII secolo, intorno al 1448; sul promontorio che oggi caratterizza la piccola acropoli si insediarono milizie Albanesi, alleate agli Aragonesi contro gli Angioini nella guerra di successione al trono di Napoli; L'esercito di uomini guidati da Giorgio Castriota Scanderberg e Demetrio Reses formò un avamposto militare che insieme ad altri insediamenti uguali – San Nicola, Umbriatico, Marcedusa< per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |