Pieve Santo Stefano (La Pieve in dialetto locale, e anticamente Suppetia) è un comune italiano di 3156 abitanti della Valtiberina, nella provincia di Arezzo.
Il 13 aprile 1957 il Gonfalone di Pieve Santo Stefano viene insignito della Croce di Guerra al Valor Militare.
Dal 1984 è sede dell’Archivio Diaristico Nazionale, su iniziativa del giornalista e scrittore Saverio Tutino.
Geografia fisica
Con i suoi 155 chilometri quadrati è per estensione il terzo comune della provincia di Arezzo.
Confina a nord con il comune romagnolo di Verghereto, ad ovest con i comuni di Chiusi della Verna e Caprese Michelangelo, ad est con quello di Badia Tedalda e a sud con quelli di Anghiari e Sansepolcro. Il nucleo storico si insedia su un bacino naturale tracciato dalla confluenza del fiume Tevere e del torrente Ancione, a 433 metri di altitudine, e si divide principalmente in quattro "Rioni": Centropaese, Ponte Vecchio, Ponte Nuovo e Rialto.
Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
Classificazione climatica:Â zona E, 2297 GR/G
Diffusività atmosferica: media, Ibimet CNR 2002Origine del toponimo
L’antico toponimo Suppetia viene tradizionalmente fatto derivare dalla voce del verbo latino “suppeditare†(rifornire), facendo riferimento al primo insediamento romano stabilitosi presso la confluenza dei fiumi Tevere ed Ancione, al fine di spedire a Roma via Tevere il legname proveniente dalla Massa Trabaria. Le fondamenta delle piscine o vasche di fluitazione nominate da Plino il Vecchio nell’ Historia Naturalis (L.3,C.5) sono tuttora esistenti presso il ponte di Valsavignone e quello di Formole.Un’altra versione fa risalire la ragione del toponimo Sulpitia (invece che Suppetia) a un’inscrizione su di una lapide, dissotterrata il 10 agosto del 1636 dura per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |