Ceggia (Zéja /'ʦeja/ in veneto) è un comune italiano di 6 129 abitanti della città metropolitana di Venezia in Veneto.
Storia
Le origini
Il nome "Ceggia" deriva dal latino Cilia maris oppure Cilium maris, che significa in ognuno dei casi "riva del mare". In antichità Ceggia era quindi un villaggio sulle sponde dell'Adriatico. Il nucleo del paese si è formato leggermente più tardi della frazione Gainiga, dove sono stati ritrovati reperti di origine romana che testimoniano la vita in queste terre (infatti qui passava la via Annia, fatta costruire da Tito Annio Lusco nel 153 a.C., che ricalca tuttora via Colonne e via Anarè). Nella località di Gainiga sono stati ritrovati molti oggetti romani (monete, anfore, punti di ristoro) che fanno pensare a come sia stata molto frequentata in passato questa zona periferica rispetto al centro del paese. Sempre a Ceggia sono stati ritrovati il ponte romano, tuttora esposto nel suo luogo originale, una stele funeraria, trovata per caso da un agricoltore in via Noghera intanto che dissodava il terreno negli anni ottanta, varie monete romane, alcune anfore, esposte all'incrocio della SS14, ed una pietra marmorea di origine romana, ritrovata in occasione della costruzione della (ormai dismessa) base militare.
Periodo medievale
Con la fine del periodo romano, a Ceggia si assiste al progressivo deperimento delle opere costruite dai romani, come in tutte le zone limitrofe del resto. Con le invasioni barbariche e longobarde, si assiste al lento sprofondamento delle terre e all'avanzare delle acque marine. Furono i longobardi a dare il nome "Gainiga" al centro vicino a Ceggia: infatti, nel 998, in un placito imperiale, si trova il toponimo Gaieniga, proveniente dal vocabolo Gahagi, significante "bosco, siepe". Anche il toponimo "Rivazancana" è di questo peri per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |