Zola Predosa (Zôla Predåusa in dialetto bolognese) è un comune italiano di 18.625 abitanti della città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna.
Origine del nome
In passato si chiamava Cellula Petrosa (Ceula Petrosa in latino), dal nome di due insediamenti limitrofi. Nel Medioevo, quando il latino fu abbandonato per il volgare, Cellula divenne Çeula, poi Zola; Petrosa, l'antico nome della via Bazzanese, divenne Predosa.
Storia
I primi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Zola Predosa, sono frammenti di strumenti lapidei e di vasi con manico ad anello risalenti all'età del Bronzo. Alcuni reperti dell'epoca villanoviana ed Etrusca, sono conservati al Museo Civico Archeologico di Bologna (soprattutto corredi funebri e vasi).
Del periodo romano sono alcune spade e lance in ferro ritrovate durante scavi nella cava Andina, come pure effigi in bronzo che raffigurano Cerere e Mercurio, e monete di età augustea.
Notizie risalenti al Medioevo citano le comunità di Gesso, Zola e Predosa prima tra i possedimenti di Matilde di Canossa, poi del Comune di Bologna. Nel 1144 Zola giura fedeltà a Bologna, e nel 1164 anche Gesso viene sottomesso.
Il XII secolo vede una fiorente attività di produzione vitivinicola, oggi ripresa e valorizzata. Nella metà del Duecento infatti ha origine la "Strada dei brentani", realizzata per agevolare il trasporto di vino dalle valli del Lavino e del Samoggia verso Bologna. Oggi tale strada (solo simbolicamente corrente sul tracciato originario) è denominata "Strada dei vini e dei sapori".
Nel XVI secolo il territorio di Bologna, e quindi anche Zola Predosa, entra a far parte dello Stato Pontificio e vi resta per circa 3 secoli. La stabilità politica del periodo favorisce lo sviluppo di attività manifatturiere, una delle più importanti fu la produzione di laterizi e g per maggiori informazioni consulta la pagina del comune qui |